mercoledì 20 aprile 2011

Nelle grinfie di Berlusconi e Bossi

Umberto Bssi satira

Servizio giornalistico a cura di Filippo Stirparo

Abbiamo letto più volte e da diverse parti scritte offensive nei confronti del nostro Presidente del Governo, gente che lo chiama pagliaccio. E’ veramente grave la confusione. E’ come chiamare un muratore rifinito, manovale. Imbecilli, incompetenti che non siete altro, voi confondete l’oro con il metallo di Toledo, voi sottovalutate i veri professionisti, il clown è tutt’altra cosa, fa ridere di più, in particolar modo i bambini ed in questo caso il palcoscenico o la pista è già molto spaziosa: il mondo. Gli applausi sono solo quelli pagati, unitamente agli sbandieratori, tutti sullo stesso palco. A dire il vero piace di più l’accoppiamento Berlusconi – Bossi. Ci fanno tornare indietro nel tempo, quando li vedevamo insieme. Torniamo un po’ tutti bambini. Ci rivediamo alle elementari, quando la maestra cominciava a leggerci il noto romanzo del Collodi, Pinocchio. Fate caso, potete vedere nei due personaggi il gatto e la volpe. Trasformate il Pinocchio al popolo italiano, che siamo noi, derubati dei nostri denari e lasciati nella disperazione in cerca di Geppetto e mentre Pinocchio lo ha trovato nel ventre della balena, illuminato da una candela che per fortuna aveva trovato lì, noi dove troveremo il nostro Giappetto? Nemmeno la luce della candela troveremo se particolarmente alle prossime elezioni li vedremo ancora trionfare con il saluto alla Mussolini. Ci troveremo con la museruola, con quella che oggi è stata vietata ai cani, la metterà a noi e come allora somministrerà l’olio di ricino a chi lo chiamerà pagliaccio. Rivedrà gli stipendi dei parlamentari in premio della sua vittoria, li alzerà ancora un pochino, mentre noi ci deruberemo l’uno con l’altro nella disperazione della miseria più cruda mai vista al mondo. La colpa è vostra che lo chiamate pagliaccio mentre alle urne fate il segno di croce sul suo nome e lo votate ancora. Vedremo gli sbandieratori della Padania e accantonato il vecchio Tricolore, già vecchio antico ormai. Non si griderà più viva l’Italia ma viva la Padania. Divideremo la stessa Italia dopo 150 anni di Unità e a Capo dello Stato ci sarà, immaginate, Umberto Bossi.

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